“Toda la culpa es de Fidel”, dice la cameriera cubana Ofelia alla piccola Ottavia. È tutta colpa di Fidel se Ofelia non può più andare a ballare con il fidanzato, che adesso vive a Miami. È colpa di Fidel se Ofelia ora fa la cameriera a Roma a casa di Ottavia. Insomma, è colpa della storia se la vita di Ofelia a un certo punto è cambiata.
Ed è colpa della storia, quella dei movimenti operai e studenteschi degli anni 60 e 70, se anche la vita della piccola Ottavia viene sconvolta irrimediabilmente. Ottavia appartiene ad una famiglia borghese romana: il papà è spagnolo, la mamma ha origini americane. La sua vita scorre tranquilla fra le torte della cuoca e i racconti della cameriera cubana, fra le vacanze a Sabaudia e quelle a Marbella, fra i racconti della abuela franchista e quelli di Granny. Fino a che i suoi genitori non decidono di trasferirsi in una comune; fino a che il papà non lascia il suo lavoro di ingegnere per diventare sindacalista; fino a che la mamma non entra in analisi; fino a che i suoi genitori non si separano.
Il libro di Domitilla Calamai (del 1998) racconta con garbo e ironia il 68 e i primi anni 70 visti con gli occhi, inevitabilmente auto-centrati, di una bambina, preoccupata, come è naturale, più della perdita dei vestiti puliti, delle torte fatte in case e dell'attenzione della mamma e del papà, che non delle guerre e dell'imperialismo. Perché lei della manifestazione a cui partecipa con il papà capisce solo che deve fare la pipì e che lì non ci vuole stare e non certo le “stupide canzoni”. E mentre la folla intona “compagni dai campi e dalle officine” lei pensa solo che li odia tutti e che è sola al mondo.
Le pagine del romanzo scorrono veloci, la scrittura è leggera e piacevole e si colgono due voci che fuse insieme danno vita a una voce narrante sfaccettata. Quella ingenuamente egocentrica della bambina e quella ironica della donna che Ottavia diventerà, che guarda a quegli anni strappandoci spesso un sorriso.
In fondo, il romanzo non ci racconta solo il 68 (e il mondo) visto dalla parte di una bimba di 10 anni, ma soprattutto il conflitto naturale fra desideri dei genitori e aspettative dei figli, fra le scelte dei grandi e i bisogni dei piccoli. Ed è per questo che la nota dominante è quella tenera dell'infanzia, che mette in luce con spietatezza l'inadeguatezza degli adulti.
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11 Comments:
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PS solo che se non trovi la prima edizione del libro, quella del 98, dovrai beccarti la ristampa con il faccione, in copertina, di stefano accorsi.... ne stanno facendo un film e lui farà il papà (che già nel romanzo mi stava sulle b***e, figuriamoci ora che ha le fattezze e la voce di s.a.....)
Ps: Per chi volesse svegliarsi e passeggiare canticchiando là là là là là cliccare qui:
http://www.rarovideo.com/stream/entretinieblas_modem.htm
Verrà mostrato anche il mio capolavoro Der Himmel ueber Berlin, che una fessa trasmissione calcistica italica ha storpiato ne Il gol sopra berlino, durante i mondiali, così ingiustamente persi dalla Germania.
flap flap flap (rumore d'ali....)
wim ci sarò!
ma lo sguardo dei tuoi angeli damiel e cassiel sulla mia città del cuore resterà per me sempre una delle cose più belle del cinema....
lenore, attendo anche te!
vostro Wim
copiate e incollate questo link
http://video.google.de/videoplay?docid=-5428631928351613607&q=queeruption