Venerdì 25 Gennaio 2008 dalle 18:30 in poi Traffic Gallery inaugura la prima mostra personale di Lorenzo Oggiano a cura di Claudia Attimonelli, ospitando nei propri spazi il video Quasi-Objects Cinematic Environment # 3 e otto stampe lambda tratte dal video stesso.
Si conclude in questo modo un ciclo di tre mostre dedicato al tema dell' ibridazione in campo mediale e multimediale, iniziato con il progetto Stranger di Karin Andersen e Christian Rainer, continuato con la mostra Op7 di Otolab, e in via di quadratura del cerchio con il lavoro di
Lorenzo Oggiano.

Così scrive Claudia Attimonelli sul lavoro di Oggiano:

“In quanto prodotto di calcolo numerico le immagini di sintesi sono libere da ogni riferimento alla realtà ottica” dichiara l’artista, sollevando lo spettatore delle sue opere dal primo dilemma relativo alla verosimiglianza degli oggetti rappresentati (peraltro già descritti con l’avverbio dubitativo “quasi-oggetti”) con dei fatti della realtà colti nella loro epifania vitale.A differenza dalle manifestazioni visuali precedenti elaborate da Oggiano, dove i quasi-oggetti quasi bicromi sembravano galleggiare in soluzioni da laboratorio, come osservati al microscopio o, piuttosto, fluttuare in spazi siderali costituendo nuovi luoghi inesplorati e immaginati in visioni telescopiche, qui, in Cinematic Environment # 3, c’è un ambiente circostante. L’accento sulla sua esistenza è dato dal titolo stesso dell’opera, ma, ad osservarlo da vicino ancora una volta, siamo spiazzati dalla sua assoluta e disarmante
infunzionalità: l’ambiente rappresentato non è realistico, non assomiglia a nulla se non ad uno scenario, si tratta, piuttosto, di un’ambientazione frutto di calcolo numerico. …

...Tuttavia, nonostante sia possibile mettere a nudo i quasi-oggetti nella loro artificialità di prodotti derivati da calcoli numerici, essi continuano a sedurci e a perturbarci. Le loro escrescenze grottesche, le pieghe in ombra, i pistilli come dei bulbi piliferi, la sfacciata velocità di crescita dei rosei aculei puntuti e l’audacia data dalla ridondanza delle forme che si moltiplicano, nascondono una vitalità che possiamo intuire immediatamente ma di cui non abbiamo cognizione biologico-scientifica. Si tratta del dover prendere atto dell’esistenza dei corpi ibridi manifestati anche grazie agli strumenti di comunicazione di cui ci si avvale nel quotidiano: essi mettono in scena la corporeità secondo nuovi piani d’intensità che stiamo già esperendo.Come sosteneva Baudrillard solo pochi anni fa:

“oggi è il reale che è diventato l’alibi del modello, in un universo retto dal principio di simulazione. Ed è paradossalmente il reale che è diventato oggi la nostra vera utopia – ma è un’utopia che non appartiene più all’ordine del possibile, perché non si può che sognarne come di un oggetto perduto”.

(J. Baudrillard, Simulacri e fantascienza, in aa.vv., Gilles Deleuze. Tecnofilosofia, per una nuova antropologia filosofica,
Millepiani nn. 17-18)




2 Comments:

  1. _effe_ said...
    io ADORO lorenzo oggiano!
    R.R. said...
    Ciao effe
    Se vuoi te lo presento!!!!
    :-)/

Post a Comment