Curata da Maurizio Cattelan, Ali Subotnik e Massimiliano Gioni, la grande esposizione si snoda lungo 12 locations della Auguststrasse, la strada delle gallerie a Mitte, partendo da una chiesa – St. Johannes Ev. Kirche – finendo ad un cimitero – Alter Garnisonfriedhof, passando per la celebre struttura del KW, appartamenti privati, una vecchia Ballhaus.
Il nome della biennale prende in prestito il titolo dell’omonimo romanzo di Steinbeck e riflette sulla condizione umana, le sue paranoie, le sue bellezze. Una metafora della malinconica armonia tra il genere umano e i suoi distanti amici topi.
Lo sforzo dei curatori è stato quello di adoperare luoghi dimenticati lasciandoli quanto più possibile nello stato di abbandono, come la ex scuola femminile ebraica, dove ci si aggira fra pareti scalcinate, luci intermittenti e opere d’arte, talvolta faticando a riconoscere quali di questi elementi siano parte della storia e quali installazioni.
Un tale consesso di artisti, più di 70, in un percorso così contaminato con il tessuto urbano, non poteva che avere party inaugurale e infraesposizione di eguale spessore: la sera di sabato 25 al Rio, club underground del compagno di Peaches sito in un ex macello, ospitava l’evento del weekend: performance e djset dalle 22 all’alba. L’ingresso, gratuito fino alle 23, poi tramite lista o introvabili braccialetti fucsia, era intasato da una coda di 45 minuti per entrare, magari anche solo per vedere i famosi bagni al piano interrato, fatti da mattonelle bianche simili ad una macelleria.
Questa biennale focalizza l’attenzione sull’utilizzo delle locations come viscere della città, capaci di restituirne tutti gli odori, umori, pieghe grottesche e facete, non senza una certa pornografia dello sguardo che talvolta penetra nei pertugi impolverati e fatiscenti del nostro stesso io rispecchiato nei volti del tempo nazifascista fino alla contemporaneità dell’era digitale.
Un gadget? La borsa nera con i teschietti bianchi.
lenore: Con gioia ritrovo la parola LUOGO nel tuo pornografico post. Pensa che in Italia, a milano, al PAC ( Padiglione d'arte contemporanea ) ancora usano la parola "spazio"....artisti alle prese con la trasformazione dello spazio. Incredibile!!! Mi riferisco ad una mostra del 2005 che riuniva, a loro detta, 7 artisti italiani dei più importanti, tra cui Alberto Garutti e Tuttofuoco (Docente-ex studente).
Ma il punto della questione insorge: All'interno dell'apparato museale è ancora d'obligo usare la parola spazio e quindi lo spazio stesso, o col passare del tempo e della storia anche i musei potranno divenire luoghi e non solo spazi?
Due opzioni da noi auspicabili:
1: Metamorfosi
2: Crollo
O il museo cambia oppure tanto vale il crollo.
R.R. sarà a Roma dal 19 al 21 maggio per Dissonanze. Spero con molti di voi!!!
"aho al primo che tira un aereo di carta lo impicco artisticamente da qualche parte".
io domani vado al mare qualche giorno in toscana!!
ma chi sei anonimo?
sono d'accordo con te su le cattelanate, non ultima il progetto simile al white cube di cui ci stiamo facendo portavoce e porta cubo, cioè cattelan e subotnik hanno inaugrato a new york una mini gallery simile al cubo che scardinerebbe il principio esclusivista galleria-burocrazia-moneymoney-elite, ma sono certa del fatto che se qualcun* di noi/voi chiedesse di esporre rimbalzerebbe indietro...
quindi furbizia furbizia applicata all'arte!
pace&bene
sullo yoga forse si libera un posticino next days, ti farò sapere al più presto.
love&harmony
basciui a tutti tutti, doman vedrò a rome spettacolo stupendo, se riesco a fare foto(ovviam.di nascosto..)ve le mando
@lenore:do you remember Kraftwerk at rome?.....i guardia caccia sequestratori di apparecchi digitali...bastardi
ciauuu
ben detto settimana magrissima per post e comments, lo dico particolarmente per _effe_ che da essere una grande commentatrice è sparita da un mese ormai da codesto blog. è lurker lo so, ma non è una cosa che va proprio BBBene...
idem per franz, anch'essa desaparecida in quel dell'entroterra, su labrax, ok lo so è giustificato perchè non ha la connessione, Mr_Big, forse se la tira perchè ha bevuto il vino nel camerino di Baby Dee e quanto agli altri...boh...
cmq è in arrivo post mio, se ce la fo.
buon viaggio e mi raccomando a non farti sgamare con le foto! eccome se mi ricordo i kraftwerk i fotografi e le iene contro gli apparecchi digitali. uno in particolare mi disse: "mi dai la telecamera?" ed io "scusa perchè?" e lui: "per guardarla" e inatnto la tirava, ed io: "si, così non me la restituisci più..." e tirava tirava, per fortuna che la trattenni con forza!
interrogatevi o miei piccoli boriosetti!!!!!!!
E POI "BORIOSETTI" e "PICCOLI"...
EVVIVA EVVIVA