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Dopo il fine settimana dedicato a Mancassola e alla sua crew (Sergio “WOW” per la precisione) l’interesse di Lab per lo scrittore non si spegne, su Coolclub di Aprile è in arrivo l’intervista che ci ha gentilmente concesso. Nel ringraziare Marco per la suggestiva serata che ci ha offerto rinnovo l’invito a tornare in Puglia magari per presentare il prossimo libro o quello che vuole. Per chi non c’era poi sabato sera al Merendero e non ha visto la performance di Sergio “WOW”, non sa che si è perso, proprio non lo sa perché non ho parole per descriverlo, dico solo che aveva degli slip incredibili. Per problemi di spazio l’intervista verrà pubblicata in forma ridotta, ma potrà integralmente essere letta all’interno dell’archivio labico (http://lab080.wordpress.com/), e sul sito di Marco (http://www.marcomancassola.com/). Come anticipazione segue la domanda con la quale si chiude e ditemi voi se non è in magica sintonia con Lab080.
Sei una persona che ha viaggiato molto e che ha vissuto in diversi luoghi, qual è la città che più ti rappresenta? Dove trovi il tuo “heimat” e per quali ragioni?
Per ragioni personali e linguistiche la mia vita ha ruotato molto intorno a Londra. Ci ho vissuto a lungo, l’ho vista nelle sue varie facce, dalle case occupate di Hackney alle atmosfere più borghesi di Islington. Ho sempre amato la cultura pop inglese, che è cultura vera, identità vera, ed è per questo che a Londra trovo piacevole fare ogni minima cosa, dal comprare il giornale al guardare la BBC, dal bere una birra nel pub di quartiere al fare la spesa in un supermarket. Esattamente il contrario che in Italia, dove sono proprio le piccole azioni quotidiane a pesare, a riempirti di veleno. Da qualche anno, comunque, mi sto innamorando di altri luoghi. Attualmente medito di trasferirmi a Berlino.