sabato scorso si è consumata l'ennesima gravissima rissa con episodi di efferata violenza ad opera di uomini della security contro ragazze indifese che partecipavano ad una serata reggae e hip hop nel new demodè, dove, per intenderci lab ha festeggiato il suo compleanno (vi ricordate tutti no?).
questa città sta vivendo da mesi un clima di obliata e malcelata repressione: il disagio, la noia, i divieti del comune a protrarre l'orario di ascolto e fruizione della musica, i controlli della siae, l'indifferenza delle istituzioni alla richiesta di spazi, la difficoltà costante nell'organizzare piccoli eventi culturali e la conseguente necessità di doversi affidare a impreparati gestori e/o a approfittatori che fiutano seppur magri guadagni, finora hanno agito come fattori sotterranei di malcontento e sono sfociati in picchi di violenza inaudita se si pensa che stiamo parlando non di difesa di un centro sociale bensì di partecipazione ad eventi di divertissement culturale alternativo.
non banalizziamo questa situazione, non sminuiamo le nostre esigenze, non spaventiamoci di chiedere ciò che ci spetta, non chiudiamoci in casa per mancanza di prospettive interessanti, non limitiamoci a trascorrere le nostre serate a vegetare nei pub, non stiamo ai giochetti di chi per il proprio triste tornaconto ci mette gli uni contro gli altri facendo leva su beceri meccanismi di invidia e di competitività...
a bari non ci sono delle vere scene musicali e controculturali, ci sono gruppi di amici e conoscenti che si frequentano in occasione di concerti e djset; è raro che si esca nei momenti liberi con qualche amic* per fare una passeggiata, per visitare una mostra, per svarionare, per stare seduti sulle panchine a scambiarsi idee...riprendiamoci la città, le sue strade, i suoi luoghi, organizziamoci in coordinamenti trasversali, manifestiamo questo dissenso ormai sempre più emergente e diamo un senso alla voglia di ballare e trascorrere ore insieme con amici.
mi rendo conto di aver messo insieme un pò troppe cose eterogenee ma sono imput che ho raccolto parlando con quant* avvertono che il clima si sta facendo pesante. non siamo il nordest di italia e questo è chiaro, però non dobbiamo neanche diventare una città intorpidita dai quattro pub e concerti che ci hanno fatto vedere in qualche mese...

16 Comments:

  1. Anonym said...
    Mi associo a quello che dici, si parla di un tema gia' tristemente noto e qui analizzato, peraltro...Violenza, maleducazione, disinformazione, qualunquismo sono le cifre caratterizzanti della situazione, elementi chiari, indiscutibili(inoltre sappiamo bene che neanche vegetare nei pub e' una attivita' cosi' sicura...).Quali le soluzioni?Io non ne vedo, e incomincio a pensare che neanche se ci fossero gli spazi le cose andrebbero meglio.La responsabilita' sta anche nelle persone, in tutti quelli che non riescono ad uscire dalla spirale del disagio.Ben vengano gli appelli, ma a questi devono seguire le risposte, bisogna raccogliere gli elementi per opporsi allo stato delle cose attuale, interrogando e interrogandosi, cercare di dare dei segni che possano essere visibili, tangibili e a ritroso trovare la via di uscita da una situazione che ciclicamente attanaglia la citta'.Come si e' fatto altre volte, rimboccandosi le maniche.Ma prima c'era un ricambio generazionale che oggi manca.La gente che oggi ha una certa eta'(come me e tanti di voi)guardava quelli piu' grandi e decideva se dar segutio a quello che avevano fatto, o comunque cercava strade diverse, alternative se quello che ereditava non era di suo gusto.Questo ricambio generazionale oggi non c'e' a mio parere, l'apporto di forze e idee fresche manca completamente, cosi' finche' questa manciata di 30/35nni se la sentira' di rischiare la faccia qualcosa accadra', poi chissa'...
    Anonym said...
    ci aggiungo che i tizi della security non solo erano violenti ma pure razzisti! Pestavano gridando negra te la faccio vedere io e schifezze del genere. e pure i proprietari del psoto insultavano con le stesse offese. La sicurezza nei locali è nelle mani dei nazisti
    lenore said...
    orrore...
    mi è stato riferito che sono partite denunce contro la security del locale, non so se anche contro i proprietari del locale, temo però con scarsi risultati
    @ anonimo, è vero non c'è il ricambio di forze e idee che c'è stato in altri tempi però, forse, siccome è proprio su questo fattore letargico che fanno leva i meccanismi nei quali stiam affossando, allora vale la pena come scrivi te, sporcarsi le mani, la faccia e gli occhi guardandoci intorno...magari si faranno avanti anche dei piciacchini ventenni a dare una mano ;-)
    Anonym said...
    Tranquilli, il ricambio generazionale c'è sempre stato e sempre ci sarà. Ve lo dice uno che di ricambi ne ha visti scorrere non pochi... : )
    Il fatto che è che mentre gli stili si evolvono al passo con i tempi, i cazzotti in faccia rimagono sempre gli stessi. Maleducazione, violenza, razzismo, ignoranza e indifferenza rimagono nei secoli organici a questa città come una maledizione.
    Non rimane che nel nostro piccolo insistere per la rivoluzione culturale quotidiana. Se possibile non emigriamo e ben vengano iniziative e slanci di attivismo.
    Un suggerimento imprenditoriale: se qualcuno intelligente pensasse a mettere su un agenzia di security davvero professionale ed evoluta, magari andrebbe a colmare un vuoto reale in questo territorio.
    terfly said...
    Cavoli...
    Quanto mi rattrista...
    Abito lontana da Bari da qualche anno ormai, ma ci torno molto spesso e mi sembrava che le cose stessero cambiando, che si stessero aprendo spazi alternativi. Invece la solita storia di piccolezza intellettuale prima di tutto, che poi legata alla pusillanimità crea certe situazioni davvero abominevoli. Forse risulterò ingenua, ma non c'è la possibilità di creare gruppi di autogestione coordinata ma collaborativa con gli assessorati? Per alcuni progetti c'è anche la possibilità di accedere a finanziamenti comunitari...
    Anonym said...
    cara terfly...
    magari ci fosse questa possibilità. i soldi degli assessorati van sempre in una direzione. il kismet non piange più da un po'. la princigalliproduzioni produce. il resto assassinato
    Anonym said...
    you gitta fight for your right to party
    Anonym said...
    e ci volevano le mazzate della security a svegliarvi?
    meno feste e più fatti! dopo aver suonato elettronica per un anno e mezzo in tutti i locali di bari
    seguite l'esempio dei vostri amici di berlino, e OKKUPATE!

    questo blog è diventato il calendario di serate danzanti.

    datevi una mossa!

    kika
    Anonym said...
    kika perchè non occupi tu?
    e poi io vengo a divertirmi alle serate che organizzerai come fanno gli amici di berlino...
    Anonym said...
    ma chi ha occupato a berlino adesso? dei miei vecchi amici che sono andati 15 anni fa in quella città hanno occupato...
    certo c'è da dire che è la città al mondo dove è più facile occupare che essere arrestati se occupi, non per niente la gente si trasferisce lì, perchè è tutto più easy e shanti. una volta occuapammo un palazzo per un party, nessuno sbirro se ne accorse neanche!
    ma poi che è sta fissa per berlino?

    @ kika: 1)magari questo blog fosse un elenco di serate danzanti, me le segnerei tutte! oltre i due concertini non vedo calendari.
    2)non so dove vivi te ma le mazzate della security non ci hanno svegliato ci hanno fatto pensare ad altri aspetti della sicurezza personale non garantita. ma meno male che ci sei tu che ti darai sicuramente una mossa, a proposito che fatti fai tu nella vita?
    vivi in una casa "OKKUPATA"?
    organizzi seminari intellettuali su massimi sistemi?
    3) chi è che ha suonato elettronica in tutti i locali della città?
    forse non lo sai che alle 24 scatta l'abbassamento volume e non si suona proprio.
    ma dove vivi?
    Anonym said...
    evidentemente nel mondo delle K: non leggevo "okkupazione" da almeno 15 anni; e già allora la parola suonava un po' retrò.
    A parte ogni altra considerazione, anche questo blog dovrebbe diventare come berlino, ovvero easy e shanti, perché sta diventando un luogo dove sfogare frustrazioni e aggressività represse.
    bbbbbbaaaasssstttaaaaaaa
    Anonym said...
    ari...aum...
    Anonym said...
    k
    k
    k
    Anonym said...
    aò a me na frase tipo meno feste e più fatti me ricorda tanto uno slogan berlusconiano
    ricordate degli amici berluscò
    Anonym said...
    penso che la situazione a bari sia grave da tempo. e non credo che il problema vero sia la mancanza di un locale adeguato per i grossi concerti o il divieto di suonare fino a tardi o il lassismo di chi passa la serata a ciondolare in un pub. questi mi sembrano problemi a margine. secondari (ma non per questo non seri!) rispetto al vuoto più totale di spazi per la produzione e la diffusione della cultura alla microscala.
    in certi casi parliamo di spazi che avrebbero bisogno di ristrutturazioni e adeguamenti, ma che secondo me in molti altri casi possono essere temporaneamente "prestati" allo scopo. A partire dagli spazi pubblici, le strade, le piazze, le stazioni, i giardini, i mercati. Dove la cultura sia davvero per tutti: dei ragazzini delle periferie, degli anziani, dei bambini. Io e quelli come me e come voi, che abbiamo studiato e girato e visto cose e conosciuto persone, seduti a chiacchierare ai tavolini del caffè nero, invece di concentrare il nostro sguardo su parigi, berlino, barcellona, su quelle realtà che vorremmo realizzate qui, ogni tanto dovremmo forse girarci e guardarci alle spalle, verso Carbonara, Ceglie, il San Paolo. per accorgerci che quello che manca è molto di più di quello che chiediamo.
    Provocazione (e prendetela in quanto tale!): la prossima festa organizziamola lì.
    patrizia
    Anonym said...
    @patrizia: vero!
    concordo con quanto scrivi e spero ci si possa rivedere presto per rimettere in circolazione le nostre idee.

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